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mercoledì 26 febbraio 2025
Cassazione 2025-La Corte di Cassazione ha stabilito che l'uso personale dell'auto aziendale durante l'orario di lavoro, senza una preventiva autorizzazione da parte del datore di lavoro, può giustificare il licenziamento del dipendente. Questo comportamento è considerato una violazione degli obblighi di diligenza e fedeltà previsti dal contratto di lavoro, in quanto l'uso privato dell'auto aziendale durante l'orario lavorativo può compromettere l'efficienza e la produttività del dipendente, danneggiando l'interesse dell'azienda.
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Corte dei Conti 2025-la pronuncia riguarda un aspetto legale legato alla normativa dei Carabinieri, in particolare alla disciplina del "moltiplicatore contributivo" e della "ausiliaria". In sintesi, viene sottolineato che la richiesta del soggetto non può essere accolta favorevolmente in quanto egli tenta di interpretare il moltiplicatore contributivo come un sostituto dell'ausiliaria, quando in realtà il legislatore l'ha concepito come un istituto alternativo.
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Cassazione 2024-la sentenza della Cassazione ha effettivamente ribadito l'importanza di applicare l'articolo 111 del Decreto Legislativo n. 81/2008, che riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro. L'articolo stabilisce che i dispositivi di protezione collettiva (DPC) devono essere utilizzati in via prioritaria rispetto ai dispositivi di protezione individuale (DPI).
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Cassazione 2025-La Cassazione ha recentemente fornito chiarimenti riguardo le modalità di calcolo delle prestazioni pensionistiche collegate al reddito. Queste prestazioni, che possono includere pensioni e altre forme di sostegno economico, sono spesso soggette a limiti e regolamenti specifici basati sul reddito del beneficiario.
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Cassazione 2025-La questione della responsabilità in caso di incidenti di caccia, in particolare quelli causati da un doppio rimbalzo dei proiettili, è complessa e richiede un'analisi approfondita delle norme di sicurezza e delle prassi consolidate nel settore venatorio. La Cassazione, nel pronunciare su tali incidenti, ha messo in evidenza la necessità di considerare se l'evento si configuri come caso fortuito oppure come risultato di una condotta imprudente. Rimbalzo dei proiettili e sicurezza Il fenomeno del rimbalzo si verifica quando un proiettile colpisce un oggetto duro e rimbalza in un'altra direzione, potenzialmente causando danni a persone o cose non intenzionati dal cacciatore. Affinché un incidente di questo tipo possa essere considerato come frutto di imprudenza, è necessario dimostrare che il cacciatore non abbia rispettato le misure di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle buone pratiche venatorie.
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Commento a Sentenza Cassazione n. 5383 del 2025 La sentenza della Cassazione n. 5383 del 2025 si inserisce nel contesto giuridico relativo alla proroga del trattenimento di un cittadino straniero presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), in particolare quando è in corso un procedimento giurisdizionale contro un provvedimento della Commissione Territoriale, che ha adottato la procedura accelerata dichiarando manifestamente infondata la domanda di protezione internazionale.
Cassazione 2025-La questione della responsabilità in caso di incidenti di caccia, in particolare quelli causati da un doppio rimbalzo dei proiettili, è complessa e richiede un'analisi approfondita delle norme di sicurezza e delle prassi consolidate nel settore venatorio. La Cassazione, nel pronunciare su tali incidenti, ha messo in evidenza la necessità di considerare se l'evento si configuri come caso fortuito oppure come risultato di una condotta imprudente. Rimbalzo dei proiettili e sicurezza Il fenomeno del rimbalzo si verifica quando un proiettile colpisce un oggetto duro e rimbalza in un'altra direzione, potenzialmente causando danni a persone o cose non intenzionati dal cacciatore. Affinché un incidente di questo tipo possa essere considerato come frutto di imprudenza, è necessario dimostrare che il cacciatore non abbia rispettato le misure di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle buone pratiche venatorie.
Corte dei Conti 2025- il ricorrente si è rivolto alla Corte dei Conti per ottenere un accertamento riguardante la sua classificazione tabellare in relazione all’infermità riportata, ossia placche pleuriche bilaterali in un soggetto che ha un’anamnesi lavorativa positiva per esposizione all’amianto. L’obiettivo del ricorso è ottenere una riqualificazione tabellare del suo infortunio o malattia professionale, chiedendo che venga riconosciuta una settima categoria nella Tabella A (relativa agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali) in relazione all'amianto.
Commento a Sentenza Cassazione n. 5383 del 2025 La sentenza della Cassazione n. 5383 del 2025 si inserisce nel contesto giuridico relativo alla proroga del trattenimento di un cittadino straniero presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), in particolare quando è in corso un procedimento giurisdizionale contro un provvedimento della Commissione Territoriale, che ha adottato la procedura accelerata dichiarando manifestamente infondata la domanda di protezione internazionale.